Il museo della Cultura contadina, è nato per iniziativa del CIF di Colico per far conoscere ai ragazzi come si viveva fino a non molti anni fa e come si otteneva dalla campagna quasi tutto il necessario per vivere.
L’associazione CIF (Centro Italiano Femminile) è sorta subito dopo la Seconda Guerra Mondiale con l’obiettivo di sostenere le famiglie e i ragazzi in difficoltà, di favorire l’integrazione della donna nella società e di valorizzare la cultura e la formazione femminile. Tra i servizi offerti dal CIF alla cittadinanza di Colico si ricorda l’istituzione dei “Punto Gioco” che hanno operato per diversi anni presso le scuole materne di Colico e poi Laghetto, quando lo Stato ha istituito le sezioni “Primavera” per i bambini dai due ai tre anni. Continua invece a funzionare l’Oasi, un centro di ritrovo per anziani per diversi anni negli spazi del bar oratorio di Colico ora presso il museo.
Come è nato il nostro museo?
Per la chiusura dell’anno sociale 2005, il CIF provinciale di Lecco aveva organizzato una visita guidata al museo etnografico di Galbiate. A questa visita avevano partecipato anche alcune socie del CIF di Colico, che in seguito hanno proposto di iniziare anche da noi la raccolta di oggetti, attrezzi, piccoli mobili e biancheria della nonna che spesso venivano abbandonati nei solai o nelle cantine. Si è incominciato a spargere la voce e a inviare numerose lettere spiegando il progetto. La risposta dei Colichesi è stata davvero generosa e in poco tempo si è riusciti a raccogliere una grande quantità di oggetti. A quel punto il CIF si è rivolto all’Amministrazione comunale, per avere una sede adeguata per esporre tutto il materiale raccolto. Come prima sede è stata assegnata la scuola elementare di Villatico e il 20 maggio 2007, in occasione della festa di san Bernardino è stato ufficialmente inaugurato il nostro museo. Si è così potuto lavorare con le scuole alle quali si sono proposti vari progetti, e gli elaborati prodotti dai ragazzi sono entrati a far parte del materiale del Museo. Nel 2010 il Comune di Colico ha assegnato per il museo la casetta vicino al Collegio S. Cuore. L’edificio era in condizioni precarie, ma con l’aiuto di volontari si è riusciti a renderlo adeguato.
Ora gli ambienti attualmente allestiti sono cinque. Più l' aula didattica e sala riunioni realizzata grazie ai bandi di fondazione lecchese.
Nel 2010 il nostro museo è entrato a far parte del Sistema Museale Provinciale. I membri dell’attuale gruppo direttivo hanno così potuto frequentare dei corsi di formazione svoltisi a Lecco nel 2011.
Sempre grazie al Sistema Museale Provinciale si è avuta l’opportunità di allestire i vari ambienti con l’aiuto di un architetto, Marta Grimoldi, esperto di musei, che ha inventariato e catalogato gli oggetti delle due sale del primo piano e realizzato allestimento di tre ambienti.
L’assemblea del CIF, tenutasi in primavera del 2012, dopo attenta valutazione ha deciso di dar vita ad una associazione autonoma che si prenda cura della gestione del museo e delle sue attività sul modelli di molti altri musei etnografici. Con questo il CIF vuole offrire la possibilità di iscrivere nuove persone disposte a collaborare.
Il 3 aprile 2012 nasce la nuova Associazione Culturale “Amici del Museo Contadino Colico” che ha lo scopo di promuovere il Museo Contadino attraverso tutti gli atti descritti nel regolamento.
Come dichiara nella sua denominazione, il museo si propone di conservare e offrire alla fruizione del pubblico, soprattutto alle scolaresche, le testimonianze della vita contadina di fine Ottocento e prima metà del Novecento che si estrinsecano in reperti e oggetti materiali e in ricerche che consentono di recuperare beni immateriali della civiltà contadina locale nei cinque aspetti classici di questa tipologia di museo (attività agro-silvo-pastorale; economia e ritualità domestiche, attività artigianali, caccia, pesa e raccolta e attività commerciali e di pubblico servizio). Nelle sue finalità non solo didattiche, ma anche educative, il museo si propone di evidenziare i valori che costituivano la civiltà contadina per riproporli all’analisi degli allievi e dei visitatori in genere.