al secolo Teresina Elsa Mainetti
Suor Maria Laura emette i primi Voti religiosi di Povertà, Castità e Obbedienza a Roma il 15 agosto 1959. A La Puye (diocesi di Poitiers in Francia) nella Casa Madre, il 25 agosto 1964 si consacra definitivamente coi Voti perpetui.
Nel suo paese, una comunità di Figlie della Croce
Al mio paese c’erano le Figlie della Croce: le vedevo sorridenti, generose, sempre disponibili. Ho pensato che il Signore mi volesse suora Figlia della Croce. Dopo alcune difficoltà familiari, non eccessive comunque, ecco la scelta…
Figlia della Croce vuol dire che la CROCE è mia Madre. Non quella croce di legno che vedete appesa alla parete. Ma sono sposa, figlia e sorella di Gesù, non crocifisso e morto, ma vivo, risorto che mi vede, mi sente, mi vuole bene anche se non lo vedo con questi occhi. È tutto per me. È il mio Tesoro, l’Amore della mia vita e io sono un po’ come una bambina, imparo tutto da Lui, dal suo Vangelo”. E fu LUCE
Come dicono le Costituzioni della Congregazione:
“Questo nome dice il nostro radicamento nel mistero di Cristo e deve ispirare tutta la nostra vita. Ci chiama:
– a contemplare il Padre, che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito,
– a seguire il Cristo, che si è consegnato per riunire la moltitudine dei fratelli,
– ad accogliere lo Spirito, dono del Padre e del Figlio glorificato, sorgente della vita nuova,
– a prendere la nostra parte nella costruzione della Chiesa, che nasce dal Cuore aperto di Gesù” (EV 6).
Così Suor Maria Laura motivava il nome che portava, riferendosi al periodo storico in cui erano nate le Figlie della Croce: “… proprio perché nate in un periodo di sofferenza, di buio, alla fine della Rivoluzione francese, la croce sola poteva portare luce e speranza”. Infatti, il Fondatore, Sant’Andrea Uberto Fournet, aveva scritto: “Croce, sorgente di luce e di vita, oceano di misericordia, origine della grazia”.
Accogliere l’amore del Crocifisso Risorto
Suor Maria Laura ha trovato il suo tesoro nella Croce, rivelazione massima di un amore senza limiti e, nella semplicità della sua vita, ha realizzato la Parola: “... non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo” (Gal 6,14).
Annoterà: “… la Via Crucis per contemplarti, accogliere il tuo amore, amore crocifisso, nel profondo della mia esistenza”.
Davvero per lei, come dice Papa Benedetto XVI:
“All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.
In questo cammino, Maria Laura si è lasciata accompagnare da MARIA, la Madre del Crocifisso: “Madre dal cuore trafitto, ritta ai piedi della Croce, ha vissuto il suo Sì fino in fondo, al suo umile posto, con una fede senza cedimenti … ha compreso più di ogni altro il cuore di suo Figlio e in esso ci introduce” (EV 5).
Lei stessa attualizza queste parole nel suo agire quotidiano: “Come Maria ai piedi della Croce siamo chiamati ad essere accanto ai ‘crocifissi’ del nostro tempo per condividere, servire, evangelizzare le povertà che incontriamo sulla nostra strada”.
Ma la Croce, per essere compresa profondamente, va vista nella sua realtà di gloria: la Risurrezione. Suor Maria Laura la sente in sé come una forza di vita; la definisce “… vero Bing Bang! È un’onda esplosiva che da 2000 anni percorre il mondo e le vicende della storia, dandole un senso”.
Sì, il Crocifisso Risorto ha cambiato la sua vita, dandole forza e direzione. Non può tenere per sé, vuol comunicare questa luce, questa potenza e la sua vita diventa allora con Lui sorgente di vita, di creazione, di resurrezione.
Ecco, Suor Maria Laura, Figlia della Croce, oggi può essere un messaggio di resurrezione per questa umanità ferita e
senza speranza.
“Il cammino della mia vita religiosa è molto semplice. Ero molto giovane… Un giorno durante la confessione un sacerdote mi ha detto: “Ma tu cosa vuoi fare nella vita?”. “Penso di fare qualcosa di bello per gli altri”.
“Al mio paese c’erano le Figlie della Croce, le vedevo sorridenti, generose, sempre disponibili. Ho pensato che il Signore mi volesse Figlia della Croce. E’ Lui, Dio che chiama. Non siamo noi a scegliere per primi.
“Ricordo il papà Stefano e il suo testamento: Ricordati piccola, che la cosa più importante nella vita è la preghiera. La preghiera e il dono gratuito sono le mie radici familiari…”.
Testo e musica di Elena Pia Mattioli Elaborazione a 4 voci a cura di Gabriele MoratoEsecuzione a cura del Coro Parrocchiale di Villatico
Registrazione e montaggio a cura di Claudio Piai