MULINO AGRETTI o del secrista

Ubicato nel borgo antico, appena a monte della chiesa di S. Bernardino, il fabbricato, risalente agli inizi del XIII secolo, viene menzionato nel Catasto Teresiano a partire del 1718 in proprietà a Curti Teodolinda, figlia di un Nobil Uomo di Gravedona. Successivamente rilevato dalla famiglia Agretti, rimase tale fino ai nostri giorni.

Nella prima parte del 900 veniva chiamato del Secrista perché i proprietari erano due fratelli, Paolino e Giacomo, il primo faceva il sacrestano presso la chiesa di S. Bernardino, mentre la moglie del secondo gestiva il lavoro del mulino. In seguito, venne chiamato degli Agrèt perché un discendente si sposò con una Agretti. El Paulìn fu un uomo di grande fede e devozione che, per sessant’anni (dal 1900 al 1960) prestò fedele servizio in assistenza alla chiesa parrocchiale. Gli anziani oggi si ricordano del Secrista che era una persona molto precisa. Riceveva granoturco da macinare dai clienti assieme ad un piccolo sacchetto per la crusca, poi lui stesso passava con un suo carretto trainato da un bue a riconsegnare la farina che era utilizzata per la polenta quotidiana e la crusca che era mescolata nei “pastoni” che si davano alle galline, ai bovini e soprattutto al maiale.

Il Molino Agretti rappresenta ad oggi, uno straordinario esempio di archeologia industriale dei primi 900. È proprio l’alba del nuovo secolo che il molino fu oggetto di importanti rifacimenti meccanici; venne sostituita la vecchia rota in legno alberi e ingranaggi incontrarono le fusioni in ghisa.Venne inoltre aggiunto un nuovo buratto, più moderno e veloce per la farina prodotta dalle antiche e originali macine. Nonostante l’avvento di un’apparente modernità, il sistema di lavorazione lo rende del tutto affine agli altri mulini presenti nel borgo di Villatico.Su tratta di un mulino a un solo palmento e trova collocazione al piano terra dell’immobile ove fonti storiche testimoniano anche la presenza di un antico forno per la cottura del pane.Ristrutturato il tutto negli anni sessanta rimase in funzione per altri dieci lunghi anni macinando granoturco.Nel piano interrato, si può visitare anche l’antica cantina ancor oggi in buono stato.