I MULINI DI VILLATICO
IL PERCORSO DEI MULINI

Questo itinerario ci porta al centro di Villatico per visitare ciò che resta dell’affascinante roggia dei mulini. Seguiremo la strada consortile, detta appunto dei mulini, indicata in mappe comunali ancora nel 1966. Questa strada, oggi asfaltata, collegava i mulini e le case edificati lungo la roggia e, guadando l’Inganna, conduceva agli abitati di Fontanedo in alto e a quelli di Curcio verso il basso. Da questa mulattiera, un tempo sassosa e incassata fra muri a secco si diramava una fitta rete di viottoli. Mentre la si percorre non è difficile immaginare il lento camminare degli asini che trasportavano ai mulini sacchi di granaglie seguiti da contadini con un cappello di feltro in testa accompagnati da ragazzini scalzi.

la roggia molinara 

Per comprendere meglio l’importanza di questa roggia, occorre fare una premessa sullo stretto legame tra insediamenti umani di un tempo e la presenza dell’acqua che li attraversa. L’acqua dei ruscelletti e delle sorgenti, incanalata sul territorio in piccole o grandi rogge, era indispensabile per una molteplicità di usi. Il territorio di Colico era coltivato in tutte le sue parti e ogni zona era sfruttata per ricavare i frutti della terra. L’acqua era portata dai suoi due grandi torrenti, cioè l’Inganna e il Perlino, e da torrentelli e ruscelli più piccoli come l’Acqua dei Piot, La Val e il Merla.

Tuttavia, il corso d’acqua più importante per gli abitanti di Villatico è stato quello alimentato dalle sorgenti di Fontanedo, che, canalizzate in una roggia con acque prelevate dall’Inganna, attraversavano tutto il territorio dall’alto verso il basso fino al centro dell’abitato di Villatico a fianco della chiesa che ne costituiva il cuore.

Il toponimo Fontanedo deriva dalle abbondanti sorgenti di acqua fresca, ormai in gran parte perdute, che scendendo a valle originavano la rogia molinara che per quasi un millennio ha alimentato i mulini idraulici di Villatico. Quell’acqua era perenne ed era abbondante anche d’inverno, quando l’Inganna era in secca. Di queste opere, in molti casi, oggi restano solo poche tracce visibili nel tessuto urbano, tuttavia non se ne è perso il ricordo ancora vivo in molti toponimi.

Certamente la maggior quantità d’acqua a Villatico, era utilizzata:

1. per l'irrigazione dei vigneti, dei campi, degli orti e dei prati che costituivano la principale risorsa economica della comunità,

2. parte era incanalata verso fontane pubbliche e abbeveratoi, costituiva il rifornimento idrico per dissetare persone e abbeverare animali. Noi oggi abbiamo quasi dimenticato che nel passato non c’era l’acqua che entrava attraverso le condutture nelle case, ma erano le persone che si recavano con i secchi ad attingerla alla fonte.

3.  Lungo il percorso della roggia sorgevano i lavatoi per lavare e sciacquare i panni. Anche questo uso è stato completamente dimenticato con l’avvento delle lavatrici.

4. In modo particolare, l’acqua incanalata, cadendo dall’alto muoveva le ruote dei mulini che a loro volta attraverso semplici meccanismi facevano girare le mole che macinavano le granaglie per trasformarle in farina.

 Inoltre, queste semplici macchine servivano per

·    segare tronchi,

· spremere noci e olive per ricavare olio per l’illuminazione

·   battere o ‘follare’ tessuti. 

MULINO EX BELLATTI o della chiesa

Il primo molino sorge dietro la chiesa di Villatico presso il lavatoio alimentato dalla stessa acqua.

mulino agretti o del secrista

Ubicato nel borgo antico, appena a monte della chiesa di S. Bernardino, il fabbricato, risalente agli inizi del XIII secolo.

il mulino della latteria

La Latteria di Villatico: originariamente era localizzata vicino alla Piazza della Chiesa, nella casa che fu proprietà Tarabini.

MULINO MAUFET

Nel Catasto Teresiano è menzionata come “Sito di Pila per Orzo ad Acqua” di proprietà dei Frati Agostiniani di Gravedona, poi rilevata dalla Famiglia Sciucco nel 1783.

MULINO BREGAMIN

Fin dalla sua costruzione, di proprietà della famiglia Combi (i Bregamin), rimase in dote alla stessa sino ai giorni nostri.

mulino seregni

L’antico mulino a pietra è un impianto del sec. XVIII, situato a 800 m. c.a. nord di Villatico. Risulta essere tra i più elevati in quota e probabilmente il terzo di 11 in ordine di apparizione lungo il tracciato dell’antica Roggia Molinaria