GIUSEPPE SELVA e MARIA  BETTIGA

Partire da una piccola targa quasi nascosta, con due nomi, Selva Giuseppe e Bettiga Maria e una data, quella del 1948 e riscoprire la storia di due villatichesi che, come tanti altri, lasciarono la terra natìa per cercare fortuna in America.

Giuseppe e Maria in occasione del 50° anniversario di matrimonio

 Lui Giuseppe Selva, classe 1891, figlio di Giacomo. Partito a soli 24 anni dal porto di Le Havre e sbarcato in terra d’America il 27 gennaio 1915 con 23 dollari in tasca, raggiunse il fratello che aveva già affrontato la traversata tempo prima. Destinazione finale Salinas Gonzales Monterey, un distretto agricolo della California, raggiunto da molti emigranti contadini. La vite e il vino sono ancora oggi una delle vocazioni principali di questo territorio. Lei Maria Bettiga, sorella del “Paulin” il secrista, nata nel 1895 da Giacomo e Rizzi Lucia nel mulino di famiglia appena sopra la chiesa di San Bernardino. Si sposò con Giuseppe a Villatico nella fredda giornata del 22 gennaio 1912 davanti al Prevosto Don Francesco Sala. Lui 20 anni, lei 16. 


La statua di Sant'Antonio Abate donata alla Chiesa di San Bernardino

Maria raggiunse in America il marito nel 1919, affrontando il lungo viaggio sola con il primo figlio, Bruno, nato a Villatico l’anno seguente al loro matrimonio. Li nacquero altri 3 figli.  Diverse volte fecero ritorno al paese d’origine, partecipando a quelle feste che per loro erano un segno di appartenenza alla comunità. L'Eco di Colico del tempo spesse volte cita la loro presenza negli anni alla festa di San Rocco e li saluta alla partenza per il ritorno in America. Il legame con il paese di origine restò sempre vivo, tanto da donare, nel 1948, la statua di Sant’Antonio che ogni anno vediamo esposta nella Chiesa di San Bernardino. Quella chiesa nella quale Giuseppe Selva e Maria Bettiga vennero battezzati e si unirono in matrimonio e che mai dimenticarono anche se a migliaia di chilometri di distanza in terra d’America, dove ancora oggi riposano e dove i discendenti vivono conservando il ricordo delle proprie origini in questa terra ai piedi del Legnone.