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Tour Virtuale del Museo

MUSEO DELLA CULTURA CONTADINA DI COLICO

Storia, cultura e tradizioni del territorio

L'ABBIGLIAMENTO FEMMINILE

La donna si dedicava, in vista del matrimonio, alla confezione della ‘dote’: il corredo di biancheria da letto, personale, per la casa che avrebbe utilizzato una volta sposata   per molti anni, quando i figli e gli impegni familiari non le avrebbero più concesso tempo libero. Nella sezione espositiva si possono osservare alcuni capi di biancheria intima cuciti a mano e finemente ricamati come camicie da notte, corpetti e sottovesti, le tipiche mutande che le donne contadine iniziarono ad utilizzare alla fine degli anni ‘20 del 900. La biancheria da letto era formata dalle lenzuola di “tela de cà”, tessute personalmente su piccoli telai, dalle federe e da pesanti coperte di lana mista a canapa, anch’esse tessute e tinte in casa. Vengono esposti anche alcuni indumenti del neonato. I neonati erano avvolti in teli rettangolari di cotone o flanella chiamati “patei” e per proteggerli venivano stretti in fasce, dalle spalle ai piedi, come piccole mummie. Patei e fasce erano confezionate in casa e riutilizzati per più figli e generazioni. Camicini e  cuffiette di tela fine, magliette, babbucce e golfini di lana costituivano l’abbigliamento dei più piccoli e non esisteva distinzione tra maschie e femmine con il colore azzurro o rosa. Il sacramento del Battesimo rivestiva una grande importanza per la famiglia e la comunità: il neonato veniva adagiato in un sacchetto di tela imbottito, rigido,ornato di ricami, il porta-infànt e portato in chiesa in braccio alla madrina



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