





Attraverso testimonianze originali, viene ricostruita una grande cucina contadina con l'ampio focolare, l'angolo della dispensa e della cassapanca per la conservazione del pane, dei cereali, della farina. La cucina può essere considerata senza dubbio il locale dove si svolgeva la maggior parte della vita domestica, specialmente nella brutta stagione, perché era l’unico riscaldato: oltre ad essere l'ambito privilegiato della donna, le cui attività si svolgevano prevalentemente in casa, era anche il luogo in cui la famiglia si riuniva per consumare i pasti e dove tutti, grandi,piccoli e vecchi davano il loro contributo a cucire, lavorare a maglia, intrecciare canestri, riparare attrezzi, sgranare legumi e pannocchie. La cucina era quindi un luogo d'intensa socialità, d'incontro tra le generazioni e di trasmissione di saperi, la cui centralità si rispecchiava anche nello stesso linguaggio dialettale: il termine ca, "casa", si usava infatti sia per indicare l'abitazione in senso lato, sia per riferirsi propriamente all'ambiente più ristretto in cui si preparavano e consumavano i pasti. All’ingresso del locale era sempre collocato un robusto attaccapanni per i pastrani degli uomini e gli scialli delle donne. Appoggiata ad una parete, vi era una credenza a ripiani, talvolta inserita in un vano, su cui erano posti i piatti e gli utensili della cucina. La credenza serviva anche per conservare gli alimenti e proteggere i formaggi e salumi dalle immancabili mosche. Appesa al muro vi era la peltlera sulla quale erano esposte le padelle e le stoviglie della casa. Nella gran parte delle case mancava l’acqua corrente: la si attingeva alle fontane pubbliche con secchi di rame, da cui si prendeva, con parsimonia, con un mestolo. In una cassapanca con schienale per sedersi, addossata alla parete accanto al camino si riponeva la legna. Al centro dell’ampio locale si trovava il tavolo di legno con sedie e sgabelli. Fino agli anni 50 del secolo scorso, il camino caliginoso con il paiolo appeso alla catena ha rappresentato il centro vitale della casa, simbolo di quel mondo contadino oggi ormai perduto. Spesso, anche il pranzo e la cena erano consumati seduti sulle panche attorno al camino, che l’inverno restava acceso gran parte della giornata e costituiva l’unica fonte di riscaldamento per l’intera casa, oltre a permettere di cuocere la polenta, far bollire patate e castagne, base dell’alimentazione contadina, scaldare l’acqua per il bucato e per l’igiene personale.